Il bello e il brutto di questo sport

Tante le situazioni che ci vedono protagonisti in un anno sportivo. Momenti di gioia e di sofferenza, esultanza e tristezza, sorrisi e rabbia. Si chiamano emozioni. Un'emozione è qualcosa a cui segue una reazione e alla fine ciò che resta è quello che conta. Nell'anno sportivo in corso già tante sono state le esperienze contornate da momenti magici e momenti tristi, e quando ti guardi intorno capisci che c'è tanto di brutto ma anche tanto di bello. Lo capisci quando intorno a te succede qualcosa che ti meraviglia e ti fa pensare; qualcosa che può sembrare strana ma che alla fine poi tanto strana non è. Il bello dello sport: è quando un mister, una società, una dirigenza, decidono di affrontare una trasferta insidiosissima, e forse decisiva per il prosieguo del campionato, con i giovani dell'under, per dare un segno importante ai più grandi, per trasmettere un messaggio importante, per fare capire che lo sport non è solo la partita fine a se stessa. Un plauso grandissimo a questa squadra. Un esempio per tutti noi. Un comportamento non adatto, non giusto, non corretto, ha comportato una decisione importante. Chi l'avrebbe presa mai? Solo uomini coerenti, persone serie e decise, che non fanno parole ma fatti. Sembra strano ma persone così esistono e oggi le abbiamo davanti ai nostri occhi. Standing ovation per voi. Stesso plauso per tutti quei ragazzi che in campo si dannano l'anima anche contro avversari, arbitri e dirigenze, ma che alla fine stringono la mano, chiedono scusa, cercano insistentemente il terzo tempo, escono abbracciati con l'avversario. Sta succedendo anche questo, ed è il bello dello sport. "Abbiamo perso, mannaggia, ma andiamo un attimo a stringere la mano a quel giocatore, ricordo che in campo c'era stata un'incomprensione". "Mister, scusami per prima, ho sbagliato con te e con i tuoi giocatori. Avete vinto meritatamente, è stata una bella partita. Grazie!". E ancora, il gemellaggio cercato, le telefonate tra presidenti a ridere e scherzare e a scambiarsi divertenti sfottò. Ancora, vai a Bocale a vedere una partita e vedi una tribuna strapiena di gente, tra cui avversari, anzi no, amici che ti vengono incontro, ti salutano, ti fanno sentire a casa. E' il bello dello sport! Emozioni che ti lasciano una gioia immensa e che rendono tutto più bello. Peccato che non sempre è così. Si perchè c'è il solito, si quello di cui ricordo il numero di maglia ma non il nome. Viene dal calcio, o forse no. Comunque è lui, lo conosciamo tutti, provoca durante il gioco, cerca la rissa fuori dal campo. Si offende se lo saluti, ma si offende anche se non lo fai. E poi c'è quell'altro che accusa tutto e tutti, e poi esce dal campo senza salutare o magari minacciandoti. Poi il pubblico scortese che urla e accanisce. Che dire poi del "padre di famiglia" che cerca insistentemente di provocare, capisce che la partita è troppo calma, allora fa di tutto per creare la rissa. Perchè succede tutto questo? Perchè? E' il brutto del calcio! Passi da momenti di festa e scambio di doni, ad insulti e provocazioni. Perchè non ci portiamo dietro il gusto e la gioia del gioco leale, sano e fatto d'ideali ma ci portiamo dietro il rancore, la rabbia, la frustrazione? Si potrebbe fare tanto e la cosa che mi piace pensare è che esiste ancora tanta gente che lotta per la crescita umana e sociale di questo nostro bellissimo sport. Alla fine è solo un torneo, una manifestazione sportiva. Un modo per poter educare e potersi divertire nel frattempo. Non è un modo per primeggiare o dominare o sopprimere o comandare. Allora proviamo un pò tutti a credere nello sport fatto di gioco, di spettacolo, di rispetto e di competizione. Possiamo migliorarci, in fondo siamo noi gli artefici di ciò che sarà. Ciò che seminiamo raccogliamo. E allora forza, seminiamo bene. Raccoglieremo tanto e tutti i frutti saranno frutti dolci. Frutti della nostra terra e del nostro lavoro.

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